A special date!
Special interview to Langhe!
Welcome back to our blog! Today we are releasing an interview, anexclusive for Diwine Tour, to the three crowns of Piedmont food and wine: Langhe, Roero and Monferrato.
Hello and welcome! To begin with we are curious about the reason why you’ve decided to release an interview for the first time and especially on a blog?
Good morning and thank you! We have never released interviews before because we have always preferred our territory to speak for us, with its breathtaking panorama, its history, its colours and its flavours. We chose a blog just to be able to reach as many people as possible and also because we were a bit curious.
E noi ne siamo molto onorati! Ma prima di cominciare, una domandina forse un po’ indiscreta per rompere il ghiaccio: quanti anni avete? Se è permesso dirlo…
Purtroppo non lo ricordiamo più nemmeno noi.
Con milioni di anni sulle spalle non è facile tenere il conto, ma li portate decisamente bene! Sappiamo che di recente avete aiutato il Piemonte a conseguire un traguardo molto prestigioso…
Infatti! Il Piemonte è stato nominato da Lonely Planet come regione N.1Best in Travel per l’anno 2019: un traguardo molto importante di cui siamo molto orgogliosi. Il merito va all’intero territorio ovviamente, ma a noi piace pensare di avere avuto un ruolo decisivo in merito: con tutto questo inquinamento e questa cementificazione siamo diventate ancora più orgogliose del nostro verde e della nostra bellezza naturale. Sono qualità che con il vostro aiuto intendiamo difendere con le “radici” e con i denti!
Siamo perfettamente d’accordo: la natura è un tesoro da tutelare con grande impegno. Ad ogni modo avete giocato sicuramente un ruolo decisivo per il conseguimento di questo premio.
Abbiamo fatto del nostro meglio, ma non dovete dimenticare che il 22 giugno 2014 avevamo già ricevuto un riconoscimento mondiale importantissimo e questa volta solo per noi: UNESCO ci ha dichiarate patrimonio dell’umanità.
Come dimenticarlo! Stavamo giusto per parlarne, ma visto che avete anticipato la risposta passeremo alla domanda successiva. Parliamo della vostra punta di diamante: la produzione vinicola, per poi parlare di gastronomia. Prego: siamo tutto orecchi!
Il vino è da sempre la nostra anima. Il nostro particolare terreno e il fortunato microclima di cui godiamo è particolarmente amato dalla vite, che proprio qui riesce a regalarci le eccellenze di cui oggi tutto il mondo parla.
Ma il vino è prima di tutto un alimento con delle proprietà nutritive incredibili, lo è sempre stato! Sapevi che i contadini lo hanno sempre utilizzato come fonte di energia per il duro lavoro in vigna!
Oggi, non solo costituisce la fonte di reddito principale in queste zone favorendo il commercio e il turismo, ma è anche una vera e propria cultura.
A Barolo hanno aperto da poco un museo interamente dedicato a questa bevanda prelibata e i massimi esperti non fanno altro che esplorare questo mondo sotto tutti i punti di vista.
Esiste inoltre un vero e proprio mestiere per conoscerlo a fondo, saperlo gustare ed esaltare con abbinamenti favolosi: il sommelier, una guida professionale che riesce a coinvolgere ed emozionare tutti gli appassionati di vini.
Sapessi quanti visitatori da tutto il mondo ogni anno vengono a visitare le nostre cantine e fare delle degustazioni, e ti diremo di più: vengono non solo per il nostro vino, ma anche per il paesaggio mozzafiato con i suoi vigneti e il suo panorama.
Possiamo dirlo senza indugi: il vino delizia non solo il palato, ma anche la vista!
Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Barbera, Roero, Dolcetto: è il nostro oro rosso, e come ogni tesoro che si rispetti, deve esistere un posto dove conservarlo.
Per esempio nelle colline del Monferrato ci sono gli “Infernot”, cantinestoriche molto particolari scavate nella “Pietra da Cantoni”: una tipologia che si può trovare solo nelle nostre zone. Per non parlare delle Grandi Cattedrali del vino che hanno conseguito il riconoscimento UNESCO per essere veri e propri capolavori architettonici interamente scolpiti nella roccia. Tutto il nostro territorio è ricco di cantine ognuna diversa dall’altra, ognuna con una storia da raccontare!
Credo ne approfitterò per un buon bicchiere di vino oggi a pranzo…
Solo uno? Perché non provi una delle nostre emozionanti degustazionidi vini? Magari insieme a uno dei nostri piatti tipici: eccelliamo anche in questo settore!
Molto meglio, sono d’accordo!. Parlatemi quindi della vostra rinomata gastronomia.
La nostra gastronomia è tra le più rinomate al mondo. Tra gli antipastisono immancabili la carne cruda di fassone piemontese, l’insalata russae il vitello tonnato. Per quel che riguarda i primi invece, vorremmo iniziare con la bagna caôda: un piatto umile e conviviale a base di acciughe sotto sale, aglio e olio da accompagnare con la verdura autunnale. La sua origine è dovuta ai continui scambi che i nostri cittadini facevano con i liguri che risalivano la via del sale. Come vedete: l’incontro e la collaborazione sono alla base della nostra cultura. Parlando invece di piatti più sostanziosi non possiamo tralasciare i tajarin, gli agnolotti e i ravioli del plin.
Ma veniamo ai secondi: tipica delle nostre parti è la finanziera: che come molti piatti poveri utilizza le frattaglie. Siamo però ben provvisti anche di piatti più ricchi come il Gran Bollito misto di Bue Grasso, gli arrosti e i brasati, cotti rigorosamente nel vino. Per i più golosi esiste anche il fritto misto piemontese. Questo piatto non stufa mai per due motivi fondamentali: il primo è che ha una varietà molto ricca di componenti come fegato, animelle, salsiccia, fettine di vitello, semolino, amaretti e molto altro; il secondo motivo è che è… delizioso!
Eccelliamo anche nei formaggi: come il Murazzano DOP prodotto prevalentemente con latte ovino e la robiola di Roccaverano DOP, ottenuto invece con latte caprino. Vorrei citare infine il Castelmagno: realizzato con latte vaccino e immancabilmente DOP. Questo formaggio si abbina alla perfezione con i vini Barolo e Barbaresco, mentre con il risotto dà vita a un primo piatto unico. E questi sono solo alcuni degli abbinamenti possibili.
Ho letteralmente perso il conto! Ma da buon intenditore ho tenuto uno spazietto per il dolce.
Hai fatto bene, ma non sappiamo se sarà sufficiente: una delle nostre specialità è l’amaretto di Mombaruzzo. Anche in questo caso la ricetta risente di un’influenza extra piemontese: siciliana per la precisione. Narra la leggenda che questa ricetta abbia avuto origine dall’amore di un uomo piemontese per una donna siciliana. Chissà quanto doveva essere bella e affascinante per aver ispirato un dolce così buono!
Ma non è il solo! Zabaione al moscato, il bonèt e tantissimi dolci con la nostra nocciola tonda gentile delle Langhe: famosa in tutto il mondo, indispensabile per realizzare il cioccolato gianduia e ingrediente principale delle creme spalmabili alla nocciola.
Decisamente! Dall’unione della vostra cultura gastronomica e quella piemontese viene fuori senza dubbio un menù completo: dall’antipasto al dolce. Ma mi avete tenuto nascosto qualcosa… o sbaglio? Una cosa molto profumata e difficile da trovare.
L’avevamo dato per scontato visto che si è da poco conclusa una fiera in suo onore ad Alba, ma parliamo anche del tartufo bianco.
Anche lui ha scelto il nostro terreno, particolarmente ricco e adatto ad accoglierlo, è come un figlio per noi. Come ogni cosa preziosa, non lo lasciamo alla mercé del primo che capita. Esistono delle persone appassionate che hanno inventato il mestiere del cacciatore di tartufi: il trifulau. Con il suo fedele cane da trifula vaga per le colline alla ricerca di quello che per lui è il tesoro più grande.
È eccezionale su numerosi piatti come il risotto, la carne cruda, l’uovo e molti altri ancora. Tra le Langhe esiste persino una piccola città che ospita un’università dedicata al tartufo e ai trifulau: Roddi. È in questi luoghi che vengono addestrati i cani da trifula di cui abbiamo parlato poco fa. Per chiudere il cerchio vi consiglio assolutamente di assaggiarlo, rigorosamente con un bicchiere di ottimo vino.
Accidenti, una vera e propria scorpacciata! Non ne mettiamo in dubbio la prelibatezza ma, detto in confidenza, non sarà un po’ difficile da digerire?
Molti di questi piatti sono di origine povera e quindi sono necessariamente nutrienti, ma non sono assolutamente difficili da digerire. Noi comunque consigliamo di fare una bella passeggiata dopo aver gustato i nostri piatti tipici. Le Langhe, il Roero e il Monferrato sono colline ricche di borghi, torri e castelli medievali, come il palazzo Falletti di Barolo o il castello di Grinzane Cavour, anch’esso patrimonio UNESCO. Questi edifici costituiscono uno scenario ideale per una passeggiata digestiva, ma non dimenticate che c’è un’altra cosa che aiuta la digestione e che noi abbiamo in abbondanza: il vino!
Che dire? E’ un luogo decisamente da esplorare! Avrei ancora molte domande da farvi ma il tempo a nostra disposizione sta per finire. Vorrei concludere la nostra piacevole intervista con un’altra domanda un po’ personale: con tutte queste meraviglie avrete sicuramente qualche ammiratore segreto…
In effetti! In un certo senso possiamo dire di avere una fila di spasimanti: non vedi quanti visitatori ogni anno? Molti ci lasciano il cuore, molti scelgono le nostre colline ogni anno ma alcuni di loro ci hanno addirittura inserite nella storia della letteratura con i loro romanzi: Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Nuto Revelli, ammantando il nostro territorio di poesia e di ulteriore magia. Siamo rigogliose e colorate d’estate, spoglie e malinconiche d’inverno: è anche questo che ha ispirato scrittori di questo calibro. E ne siamo orgogliose.
Siamo giunti alla fine di questa bellissima chiacchierata. Sperando che ce ne possano essere altre, iniziamo ringraziando chi ha reso possibile tutta questa meraviglia: le Langhe, il Roero e il Monferrato. Grazie di cuore.